Dobbiamo considerare però anche che ci sono molti fenomeni locali di venti termici per i quali i modelli classici di previsione non funzionano nel calcolo della velocità del vento, in quanto si basano sulla previsione di zone ad alta e bassa pressioni su larga scala.
Il principio in generale alla base dello sviluppo dei venti termici è sempre uno spostamento di aria da una zona con alta pressione a una con bassa pressione, ma su scala più piccola ed in vicinanza di un bacino idrico bisogna tenere conto che l’acqua ha una maggiore capacità termica rispetto alla terraferma. Quindi bisogna combinare le informazioni su larga scala con quelle su piccola scala
Come si genera il vento termico?
A partire dall’alba le masse d’aria sopra il mare o i laghi si riscaldano più lentamente rispetto a quelle sopra la terraferma. Questo causa una situazione di alta pressione sopra il mare e una di bassa pressione sopra la terraferma che determina lo spostamento d’aria dal mare verso la terra.
La brezza di mare nasce sulla superficie d’acqua nei pressi del litorale. Si manifesta maggiormente nella tarda mattinata, durando fino al pomeriggio quando raggiunge la massima intensità, poi diminuisce fino a cessare verso sera.
Come facciamo a capire se ci troviamo in uno spot caratterizzato da vento termico?
In linea di massima ci si affida sempre ai local che conoscono bene lo spot e possono darvi utili informazioni in merito.
Tuttavia in linea generale occorre valutare:
- Valutare la direzione del vento di perturbazione previsto, se ha una direzione opposta all’eventuale vento termico, i due venti andranno ad annullarsi a vicenda oppure uno dei due sarà più debole del previsto
- Se la direzione del vento di perturbazione è uguale a quello termico esso andrà a rafforzare il termico stesso e dunque sarà di velocità maggiore di quello previsto.